I funghi, sebbene siano classificati tra le piante, costituiscono un Regno a parte (il Regno dei Funghi), cui appartengono anche muffe e lieviti. Quello che si vede fuoriuscire dal terreno o attaccato alla corteccia degli alberi non è che il corpo fruttifero di una pianta, detta micelio, costituita da tanti sottili filamenti intrecciati chiamati ife (dal greco “tela”). In genere, per buona parte delle specie utilizzate nell’alimentazione, il carpoforo, così viene chiamato il corpo fruttifero, è costituito da un gambo e da un cappello, che può presentarsi con forme, dimensioni e colori diversi. Alcune specie di funghi sembrano mensole attaccate agli alberi, altre hanno forma di clava (Clavaria) o di bastoncello (Cantharellus) o sono sotterranee (tartufi).
Le spore, giunte a maturazione sul carpoforo, si distaccano dall’imenio, la parte inferiore del cappello, dando origine alle ife, che crescono formando masse più o meno estese e fitte, costituenti il micelio. È chiaro come vi sia uno stretto rapporto fra tipo di terreno e di vegetazione e specie di funghi presenti.
Alla grande diversità di ambiti vegetazionali dei Monti Lucretili è associata una ricca e variegata flora micologica. Le specie più abbondanti sul substrato fortemente calcareo di queste montagne appartengono ai generi Inocybe, Tricholoma, Lyophyllum e Cortinarius, mentre è, ad esempio, più difficile imbattersi in specie di funghi appartenenti ai generi Ammanita, Entoloma, Boletus s.l.. Si segnala la presenza di specie di estrema rarità nel territorio italiano quali Cortinarius turbinatus, Pseudomphalina compressipes, Lepiota ignicolor, Cystolepiota bucknalli, Entoloma lucidum, Entoloma phaecyarhus, Coprinus episcopalis, Hygrotrama foetens, Hygrotrama phaeoxantha.

The great diversity of Monti Lucretili vegetation is associated with a rich and diverse mycological flora. The most abundant species on the strongly limy soil of these mountains belong to the genera Inocybe, Tricholoma, Lyophyllum and Cortinarius, while it is more difficult to find species of mushrooms belonging to the genera Ammanita, Entoloma and Boletus sl.
It is possible to see exetremely rare species in Italy such as Cortinarius turbinatus, Pseudomphalina compressipes, Lepiota ignicolor, Cystolepiota bucknalli, Entoloma lucidum, Entoloma phaecyarhus, Coprinus episcopalis, Hygrotrama foetens, Hygrotrama phaeoxantha.

Racconti e leggende sull’origine dei funghi

Pare che il diavolo, nelle sembianze di un rospo, utilizzi i funghi come sgabelli per riposarsi dai suoi faticosi spostamenti. È solo una delle tante credenze uscite nel corso dei secoli dalla fantasia popolare, accesa dall’alone di mistero che ha sempre avvolto l’origine e le proprietà dei funghi. Tra queste la più nota è forse quella dei “cerchi delle streghe”. Talvolta i funghi sono disposti in cerchi quasi perfetti nei quali si riteneva che le streghe celebrassero il loro rito, il sabba. In altri paesi non si parlava di streghe, ma di fate ed elfi, ma il rischio era sempre lo stesso, essere catturati da qualche creatura del bosco o colpiti da qualche sortilegio.
I popoli nordici hanno dato una spiegazione della nascita dei funghi all’interno di racconti mitologici. Un’antica leggenda narra della fuga del dio Odino inseguito dai demoni, raccontando come dalla bocca del suo destriero Sleipnir, affaticato dalla corsa, fossero uscite gocce di bava rossa e come queste, a contatto col suolo, avessero dato origine a funghi dello stesso colore. Si trattava presumibilmente dell’Ammanita Muscaria, la specie che forse più di ogni altra è circondata da un alone leggendario, anche in virtù del suo effetto allucinogeno. Ma forse la leggenda più poetica è quella per cui San Vito, santo martirizzato in Lucania, nella notte del 15 giugno (ma si dice anche del 7 settembre), semina funghi cavalcando per i boschi.